TRAMA
Don Giovanni (titolo originale: Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni, K 527) è un’opera lirica in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart.
È la seconda delle tre opere italiane che il compositore austriaco scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte (che era al servizio del Sacro Romano Imperatore), commissionata dall’Imperatore Giuseppe II.
Don Giovanni è considerata uno dei capolavori di Mozart, della musica e della cultura occidentale in generale.
Atto I
Leporello, mentre attende il suo padrone Don Giovanni, introdottosi mascherato in casa di Donna Anna per sedurla, si lamenta della sua condizione di servitore. All’interno Donna Anna, che all’inizio aveva creduto che fosse il suo fidanzato Don Ottavio a farle visita, si accorge dell’inganno e reagisce alla tentata violenza riuscendo ad allontanare il nobiluomo dalla sua stanza; questi esce nel giardino dove il servo lo attendeva. Sopraggiunge allarmato il Commendatore, padre di Anna, che dopo aver mandato la figlia a chiamare i soccorsi, sfida a duello Don Giovanni. Questi, prima riluttante, accetta ed in pochi istanti uccide il vecchio. Ritrova Leporello che, spaventato, si era nascosto. Ora che il Commendatore è stato ucciso, al nobile ed al suo complice non resta che fuggire. Donna Anna, quando scopre il cadavere del padre, sviene per il dolore; Don Ottavio, che l’accompagna, la soccorre e le promette di vendicare la morte del suocero a qualsiasi costo.
Nel frattempo, Don Giovanni è per strada con Leporello in cerca di nuove conquiste e, mentre parla con quest’ultimo, scorge da lontano una fanciulla tutta sola e le si avvicina, ma quando scopre che quella dama è Donna Elvira, da lui già sedotta ed abbandonata pochi giorni prima e che ora lo cerca disperata d’amore, si trova in grande imbarazzo. Don Giovanni cerca di giustificarsi e quando Donna Elvira viene distratta da Leporello, si allontana in fretta lasciando il povero servo a tentare di placare la furia funesta di donna Elvira: viste le circostanze, egli non può far altro che rivelarle la vera natura del carattere di Don Giovanni e, in un’aria del catalogo, elenca l’infinita serie delle sue conquiste di donne in tutto il mondo: 640 in Italia, 231 in Germania, 100 in Francia, 91 in Turchia e in Spagna 1003.
Donna Elvira, sebbene sconvolta ed affrante, non si arrende e parte in cerca di Don Giovanni affinché si penta definitivamente delle sue malefatte. Intanto, un gruppo di contadini e contadine festeggiano le nozze di Zerlina e Masetto. Don Giovanni e Leporello, fuggiti da Donna Elvira, vanno a vederle. Intenzionato a sedurre la fresca sposina, Don Giovanni fa allontanare con una scusa il marito in compagnia di Leporello (che stava corteggiando alcune invitate) con tutti gli altri paesani, suscitando l’ira di Masetto che però riesce a contenersi e, rimasto solo con la giovane Zerlina, la invita a seguirlo e le promette di sposarla. Proprio quando Zerlina sta per cedere alle promesse e alle lusinghe di Don Giovanni, sopraggiunge Donna Elvira arrabbiatissima, che la avvisa delle cattive intenzioni del malvagio libertino e la porta via con sé mentre arrivano Donna Anna e Don Ottavio, venuti a chiedere a Don Giovanni aiuto per rintracciare l’ignoto assassino del Commendatore, senza sapere che sia stato proprio lui. Donna Elvira arriva di nuovo e dice di non credere a Don Giovanni, ma questi la accusa di essere pazza. Donna Anna e Don Ottavio, partiti Don Giovanni e Donna Elvira, rimangono soli: Donna Anna ha riconosciuto dalla voce di Don Giovanni l’uccisore del padre, e ricorda al fidanzato la sua promessa prima di partire. Rimasto solo, Don Ottavio rimane stupito dalle parole di Donna Anna, ma prima di arrestare Don Giovanni, decide di andare a consolarla.
Don Giovanni, per sedurre Zerlina, ordina a Leporello di organizzare una grande festa in onore del matrimonio. Nel mentre, Zerlina cerca di farsi perdonare da Masetto ma nel frattempo arriva Don Giovanni, che li invita al ballo insieme agli altri paesani. Prima della festa, Donna Anna, Don Ottavio e Donna Elvira decidono di andare mascherati al ballo che Don Giovanni ha organizzato per arrestarlo.Intanto il donnaiolo ordina a Leporello di invitarli, senza sapere le loro intenzioni. Mentre il ballo dei contadini è in corso, il cavaliere danza con Zerlina e la conduce in disparte per farla sua con la forza, mentre Leporello intrattiene ancora Masetto, ma la giovane grida (da fuori scena), e gli invitati accorrono a soccorla . Don Giovanni dapprima cerca di accusare della tentata violenza l’innocente Leporello, ma Donna Elvira, Donna Anna e Don Ottavio, gettate le maschere, lo accusano apertamente e cercano di arrestarlo insieme a Masetto, Zerlina e agli altri paesani. Don Giovanni e Leporello, però, riescono a fuggire.
Atto II
La mattina, di fronte alla casa di Donna Elvira, Don Giovanni e Leporello discutono animatamente (Eh via, Buffone). Inizialmente quest’ultimo, dopo le accuse rivoltegli ingiustamente, vorrebbe prendere le distanze dal suo padrone, ma questi, offrendogli del denaro, lo convince a tornare al suo servizio attuando una nuova impresa: scambiare con lui gli abiti in modo tale che mentre il servo distrae Elvira, egli possa corteggiare impunemente la sua cameriera. Donna Elvira, affacciatasi alla finestra (Ah, taci ingiusto core), cade nel tranello e si illude che Don Giovanni (in realtà Leporello travestito) si sia pentito e ravveduto.
Dopo che Donna Elvira e Leporello si sono allontanati, Don Giovanni intona una serenata sotto la finestra della cameriera. Sopraggiunge Masetto in compagnia di contadini e contadine armati in cerca del nobile per ucciderlo. Protetto dal suo travestimento, Don Giovanni riesce a far allontanare tutti gli altri tranne Masetto (Metà di voi qua vadano): rimasto solo con il giovane ed avendolo con l’inganno privato delle armi, Don Giovanni lo prende a botte e si allontana. Zerlina, di lì passante, soccorre il marito che quando le rivela l’accaduto, decide insieme a questi di catturare non solo Don Giovanni ma anche il suo sfortunato servo, visto che Masetto crede ancora di esser stato picchiato da lui (Vedrai carino).
Nel frattempo, Leporello travestito non sa più come comportarsi con Donna Elvira che lo incalza e vorrebbe fuggire senza dare nell’occhio: trovata un’uscita, decide di tagliare la corda, ma è bloccato dall’arrivo di Donna Anna, Don Ottavio, Zerlina e Masetto accompagnati da servi, contadini e contadine, che credendolo Don Giovanni, si fanno avanti per catturarlo e ucciderlo, non prima che però il poveretto riveli la sua vera identità (Sola sola in buio loco). Le cose comunque non cambiano: Zerlina lo accusa di aver picchiato Masetto, Donna Elvira di averla ingannata e Don Ottavio e Donna Anna di tradimento. Leporello spiega dunque a Masetto e a Zerlina di non sapere nulla, dato che è da un’ora che gira con Donna Elvira e spiega a Donna Anna e a Don Ottavio che non ha colpa di tradimento verso di loro, per poi fuggire (Ah, pietà signori miei). Don Ottavio è sempre più deciso ad assicurare Don Giovanni alla giustizia e parte per vendicare gli amici (Il mio tesoro). Mentre Masetto cerca Don Giovanni, Zerlina raggiunge Leporello e cerca di ucciderlo perché non crede alle sue parole, tuttavia con l’inganno Leporello riesce a fuggire nuovamente (Per queste tue manine). Zerlina, insieme a Donna Elvira, cerca di inseguirlo, ma sopraggiunge Masetto, che rivela l’innocenza di Leporello poiché ha visto Don Giovanni travestito da servo. Donna Elvira, rimasta da sola, mentre i due partono in cerca del Don Giovanni, dà sfogo a tutta la sua amarezza e rabbia, divisa fra l’amore per Don Giovanni e il desiderio di vendetta nei suoi confronti (In quali eccessi e Mi tradì quell’alma ingrata).
È notte fonda, verso le due. Don Giovanni si è rifugiato nel cimitero e attende Leporello. Questi arriva e racconta al padrone ciò che gli è capitato, dicendo che avrebbe fatto meglio ad andarsene invece di accettare la sua offerta di soldi: Giovanni reagisce ridendo di gusto all’accaduto del suo servo, ma all’improvviso si ode una voce minacciosa: «Di rider finirai pria dell’aurora». Stupiti, si guardano intorno per vedere di chi fosse quella voce tenebrosa, la quale dichiara: «Ribaldo, audace, lascia ai morti la pace». È la statua funebre del Commendatore a parlare. Leporello è tremante nascosto sotto una panchina, ma Don Giovanni non ne è per nulla intimorito, anzi, ordina beffardo a Leporello, terrorizzato, di invitarla a cena (Oh statua gentilissima): la statua accetta rispondendo terribilmente “Sì”.
Palazzo del Commendatore, notte. Don Ottavio chiede a Donna Anna se si sia decisa a sposarlo. Donna Anna dice che lo ama moltissimo ma è troppo addolorata per la perdita del padre, quindi dichiara che potrà sposarlo solo quando il colpevole di questo atroce delitto (Don Giovanni) sarà arrestato (Non mi dir). Don Ottavio non può fare a meno di darle ragione: lui e i suoi amici vendicheranno il Commendatore. Nessun di loro sa dell’invito del Don Giovanni.
Nel palazzo di Don Giovanni, tutto è pronto per la cena: la tavola è preparata, i musicisti sono al loro posto ecc… Quindi Don Giovanni si siede a mangiare. Il licenzioso cavaliere si intrattiene ascoltando brani delle opere: Una cosa rara di Vicente Martín y Soler, Fra i due litiganti il terzo gode di Giuseppe Sarti e infine in una spiritosa autocitazione, Le nozze di Figaro, in quel caso, l’aria di Figaro Non più andrai farfallone amoroso dello stesso Mozart (Già la mensa è preparata). Giunge all’improvviso Donna Elvira, che implora ancora una volta a Don Giovanni di pentirsi (Ultima prova dell’amor mio), ma questi si prende gioco di lei e la caccia via. La donna esce di scena, ma la si sente gridare terrorizzata. Don Giovanni ordina a Leporello di andare a vedere cosa stia accadendo là fuori e si sente un altro grido e questa volta è Leporello a tornare pallidissimo e tremante: alla porta c’è la statua del Commendatore! Dato che il servo è troppo spaventato, lo stesso Don Giovanni, allora, si reca ad accoglierla a testa alta mentre il servo si nasconde sotto al tavolo. Entra quindi la statua del Commendatore (Don Giovanni a cenar teco), vedendo Don Giovanni stupito e Leporello tremante che cerca di convincere il padrone a scappare, malgrado egli rifiuti.
Il “convitato di pietra” vuole ricambiare l’invito, e propone a Don Giovanni di recarsi a cena da lui, porgendogli la mano. Impavido e spericolato, Don Giovanni accetta e stringe la mano della statua: pur prigioniero di quella morsa letale, rifiuta fino all’ultimo di pentirsi. Il Commendatore, furioso, scompare in mezzo a nubi di foschia, divampano fiamme e si sente un gran terremoto: sono demoni e diavoli che stanno richiamando il libertino all’inferno. Egli cerca di sfuggire al suo destino, ma viene inghiottito dalle fiamme dell’inferno. Giungono gli altri personaggi con servi, contadini e contadine pronti ad arrestarlo. Leporello riferisce l’orribile scena appena accaduta. Dato che il Cielo ha punito l’incorreggibile libertino, Don Ottavio chiede a Donna Anna se questa volta ella sia disposta a sposarlo ma il suo cuore si deve ancora sfogare, Masetto e Zerlina vanno a cena insieme ai loro amici, Donna Elvira, poiché l’unico uomo che ha amato, Don Giovanni, è morto, decide di ritirarsi in convento e Leporello va a cercare un padrone migliore. Il sipario si chiude infine sui personaggi che dopo aver cantato il concertato finale (Questo è il fin di chi fa mal) si allontanano in direzioni diverse.
PERSONAGGI
- Don Giovanni – basso/baritono
- Il Commendatore – basso profondo
- Donna Anna – soprano
- Don Ottavio – tenore
- Donna Elvira – soprano/mezzosoprano
- Leporello – basso/basso-baritono
- Masetto – basso/baritono
- Zerlina – soprano/mezzosoprano
Coro: contadini, contadine, servi, musicisti, coro di demoni.
Orario spettacoli 2021
/in news /da g.loprienoIn via di definizione
Cambio date Open Opera 2020
/in news /da g.loprienoAlla luce del decreto governativo circa la sospensione dell’attività didattica, dei viaggi d’istruzione, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate a causa dell’emergenza sanitaria in corso, si comunica che il PROGETTO È STATO RINVIATO AL 2021 per permettere e agevolare la partecipazione di alunni e insegnati.
VII° Edizione, Don Giovanni
/in news /da g.loprienoTRAMA
Don Giovanni (titolo originale: Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni, K 527) è un’opera lirica in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart.
È la seconda delle tre opere italiane che il compositore austriaco scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte (che era al servizio del Sacro Romano Imperatore), commissionata dall’Imperatore Giuseppe II.
Don Giovanni è considerata uno dei capolavori di Mozart, della musica e della cultura occidentale in generale.
Atto I
Leporello, mentre attende il suo padrone Don Giovanni, introdottosi mascherato in casa di Donna Anna per sedurla, si lamenta della sua condizione di servitore. All’interno Donna Anna, che all’inizio aveva creduto che fosse il suo fidanzato Don Ottavio a farle visita, si accorge dell’inganno e reagisce alla tentata violenza riuscendo ad allontanare il nobiluomo dalla sua stanza; questi esce nel giardino dove il servo lo attendeva. Sopraggiunge allarmato il Commendatore, padre di Anna, che dopo aver mandato la figlia a chiamare i soccorsi, sfida a duello Don Giovanni. Questi, prima riluttante, accetta ed in pochi istanti uccide il vecchio. Ritrova Leporello che, spaventato, si era nascosto. Ora che il Commendatore è stato ucciso, al nobile ed al suo complice non resta che fuggire. Donna Anna, quando scopre il cadavere del padre, sviene per il dolore; Don Ottavio, che l’accompagna, la soccorre e le promette di vendicare la morte del suocero a qualsiasi costo.
Nel frattempo, Don Giovanni è per strada con Leporello in cerca di nuove conquiste e, mentre parla con quest’ultimo, scorge da lontano una fanciulla tutta sola e le si avvicina, ma quando scopre che quella dama è Donna Elvira, da lui già sedotta ed abbandonata pochi giorni prima e che ora lo cerca disperata d’amore, si trova in grande imbarazzo. Don Giovanni cerca di giustificarsi e quando Donna Elvira viene distratta da Leporello, si allontana in fretta lasciando il povero servo a tentare di placare la furia funesta di donna Elvira: viste le circostanze, egli non può far altro che rivelarle la vera natura del carattere di Don Giovanni e, in un’aria del catalogo, elenca l’infinita serie delle sue conquiste di donne in tutto il mondo: 640 in Italia, 231 in Germania, 100 in Francia, 91 in Turchia e in Spagna 1003.
Donna Elvira, sebbene sconvolta ed affrante, non si arrende e parte in cerca di Don Giovanni affinché si penta definitivamente delle sue malefatte. Intanto, un gruppo di contadini e contadine festeggiano le nozze di Zerlina e Masetto. Don Giovanni e Leporello, fuggiti da Donna Elvira, vanno a vederle. Intenzionato a sedurre la fresca sposina, Don Giovanni fa allontanare con una scusa il marito in compagnia di Leporello (che stava corteggiando alcune invitate) con tutti gli altri paesani, suscitando l’ira di Masetto che però riesce a contenersi e, rimasto solo con la giovane Zerlina, la invita a seguirlo e le promette di sposarla. Proprio quando Zerlina sta per cedere alle promesse e alle lusinghe di Don Giovanni, sopraggiunge Donna Elvira arrabbiatissima, che la avvisa delle cattive intenzioni del malvagio libertino e la porta via con sé mentre arrivano Donna Anna e Don Ottavio, venuti a chiedere a Don Giovanni aiuto per rintracciare l’ignoto assassino del Commendatore, senza sapere che sia stato proprio lui. Donna Elvira arriva di nuovo e dice di non credere a Don Giovanni, ma questi la accusa di essere pazza. Donna Anna e Don Ottavio, partiti Don Giovanni e Donna Elvira, rimangono soli: Donna Anna ha riconosciuto dalla voce di Don Giovanni l’uccisore del padre, e ricorda al fidanzato la sua promessa prima di partire. Rimasto solo, Don Ottavio rimane stupito dalle parole di Donna Anna, ma prima di arrestare Don Giovanni, decide di andare a consolarla.
Don Giovanni, per sedurre Zerlina, ordina a Leporello di organizzare una grande festa in onore del matrimonio. Nel mentre, Zerlina cerca di farsi perdonare da Masetto ma nel frattempo arriva Don Giovanni, che li invita al ballo insieme agli altri paesani. Prima della festa, Donna Anna, Don Ottavio e Donna Elvira decidono di andare mascherati al ballo che Don Giovanni ha organizzato per arrestarlo.Intanto il donnaiolo ordina a Leporello di invitarli, senza sapere le loro intenzioni. Mentre il ballo dei contadini è in corso, il cavaliere danza con Zerlina e la conduce in disparte per farla sua con la forza, mentre Leporello intrattiene ancora Masetto, ma la giovane grida (da fuori scena), e gli invitati accorrono a soccorla . Don Giovanni dapprima cerca di accusare della tentata violenza l’innocente Leporello, ma Donna Elvira, Donna Anna e Don Ottavio, gettate le maschere, lo accusano apertamente e cercano di arrestarlo insieme a Masetto, Zerlina e agli altri paesani. Don Giovanni e Leporello, però, riescono a fuggire.
Atto II
La mattina, di fronte alla casa di Donna Elvira, Don Giovanni e Leporello discutono animatamente (Eh via, Buffone). Inizialmente quest’ultimo, dopo le accuse rivoltegli ingiustamente, vorrebbe prendere le distanze dal suo padrone, ma questi, offrendogli del denaro, lo convince a tornare al suo servizio attuando una nuova impresa: scambiare con lui gli abiti in modo tale che mentre il servo distrae Elvira, egli possa corteggiare impunemente la sua cameriera. Donna Elvira, affacciatasi alla finestra (Ah, taci ingiusto core), cade nel tranello e si illude che Don Giovanni (in realtà Leporello travestito) si sia pentito e ravveduto.
Dopo che Donna Elvira e Leporello si sono allontanati, Don Giovanni intona una serenata sotto la finestra della cameriera. Sopraggiunge Masetto in compagnia di contadini e contadine armati in cerca del nobile per ucciderlo. Protetto dal suo travestimento, Don Giovanni riesce a far allontanare tutti gli altri tranne Masetto (Metà di voi qua vadano): rimasto solo con il giovane ed avendolo con l’inganno privato delle armi, Don Giovanni lo prende a botte e si allontana. Zerlina, di lì passante, soccorre il marito che quando le rivela l’accaduto, decide insieme a questi di catturare non solo Don Giovanni ma anche il suo sfortunato servo, visto che Masetto crede ancora di esser stato picchiato da lui (Vedrai carino).
Nel frattempo, Leporello travestito non sa più come comportarsi con Donna Elvira che lo incalza e vorrebbe fuggire senza dare nell’occhio: trovata un’uscita, decide di tagliare la corda, ma è bloccato dall’arrivo di Donna Anna, Don Ottavio, Zerlina e Masetto accompagnati da servi, contadini e contadine, che credendolo Don Giovanni, si fanno avanti per catturarlo e ucciderlo, non prima che però il poveretto riveli la sua vera identità (Sola sola in buio loco). Le cose comunque non cambiano: Zerlina lo accusa di aver picchiato Masetto, Donna Elvira di averla ingannata e Don Ottavio e Donna Anna di tradimento. Leporello spiega dunque a Masetto e a Zerlina di non sapere nulla, dato che è da un’ora che gira con Donna Elvira e spiega a Donna Anna e a Don Ottavio che non ha colpa di tradimento verso di loro, per poi fuggire (Ah, pietà signori miei). Don Ottavio è sempre più deciso ad assicurare Don Giovanni alla giustizia e parte per vendicare gli amici (Il mio tesoro). Mentre Masetto cerca Don Giovanni, Zerlina raggiunge Leporello e cerca di ucciderlo perché non crede alle sue parole, tuttavia con l’inganno Leporello riesce a fuggire nuovamente (Per queste tue manine). Zerlina, insieme a Donna Elvira, cerca di inseguirlo, ma sopraggiunge Masetto, che rivela l’innocenza di Leporello poiché ha visto Don Giovanni travestito da servo. Donna Elvira, rimasta da sola, mentre i due partono in cerca del Don Giovanni, dà sfogo a tutta la sua amarezza e rabbia, divisa fra l’amore per Don Giovanni e il desiderio di vendetta nei suoi confronti (In quali eccessi e Mi tradì quell’alma ingrata).
È notte fonda, verso le due. Don Giovanni si è rifugiato nel cimitero e attende Leporello. Questi arriva e racconta al padrone ciò che gli è capitato, dicendo che avrebbe fatto meglio ad andarsene invece di accettare la sua offerta di soldi: Giovanni reagisce ridendo di gusto all’accaduto del suo servo, ma all’improvviso si ode una voce minacciosa: «Di rider finirai pria dell’aurora». Stupiti, si guardano intorno per vedere di chi fosse quella voce tenebrosa, la quale dichiara: «Ribaldo, audace, lascia ai morti la pace». È la statua funebre del Commendatore a parlare. Leporello è tremante nascosto sotto una panchina, ma Don Giovanni non ne è per nulla intimorito, anzi, ordina beffardo a Leporello, terrorizzato, di invitarla a cena (Oh statua gentilissima): la statua accetta rispondendo terribilmente “Sì”.
Palazzo del Commendatore, notte. Don Ottavio chiede a Donna Anna se si sia decisa a sposarlo. Donna Anna dice che lo ama moltissimo ma è troppo addolorata per la perdita del padre, quindi dichiara che potrà sposarlo solo quando il colpevole di questo atroce delitto (Don Giovanni) sarà arrestato (Non mi dir). Don Ottavio non può fare a meno di darle ragione: lui e i suoi amici vendicheranno il Commendatore. Nessun di loro sa dell’invito del Don Giovanni.
Nel palazzo di Don Giovanni, tutto è pronto per la cena: la tavola è preparata, i musicisti sono al loro posto ecc… Quindi Don Giovanni si siede a mangiare. Il licenzioso cavaliere si intrattiene ascoltando brani delle opere: Una cosa rara di Vicente Martín y Soler, Fra i due litiganti il terzo gode di Giuseppe Sarti e infine in una spiritosa autocitazione, Le nozze di Figaro, in quel caso, l’aria di Figaro Non più andrai farfallone amoroso dello stesso Mozart (Già la mensa è preparata). Giunge all’improvviso Donna Elvira, che implora ancora una volta a Don Giovanni di pentirsi (Ultima prova dell’amor mio), ma questi si prende gioco di lei e la caccia via. La donna esce di scena, ma la si sente gridare terrorizzata. Don Giovanni ordina a Leporello di andare a vedere cosa stia accadendo là fuori e si sente un altro grido e questa volta è Leporello a tornare pallidissimo e tremante: alla porta c’è la statua del Commendatore! Dato che il servo è troppo spaventato, lo stesso Don Giovanni, allora, si reca ad accoglierla a testa alta mentre il servo si nasconde sotto al tavolo. Entra quindi la statua del Commendatore (Don Giovanni a cenar teco), vedendo Don Giovanni stupito e Leporello tremante che cerca di convincere il padrone a scappare, malgrado egli rifiuti.
Il “convitato di pietra” vuole ricambiare l’invito, e propone a Don Giovanni di recarsi a cena da lui, porgendogli la mano. Impavido e spericolato, Don Giovanni accetta e stringe la mano della statua: pur prigioniero di quella morsa letale, rifiuta fino all’ultimo di pentirsi. Il Commendatore, furioso, scompare in mezzo a nubi di foschia, divampano fiamme e si sente un gran terremoto: sono demoni e diavoli che stanno richiamando il libertino all’inferno. Egli cerca di sfuggire al suo destino, ma viene inghiottito dalle fiamme dell’inferno. Giungono gli altri personaggi con servi, contadini e contadine pronti ad arrestarlo. Leporello riferisce l’orribile scena appena accaduta. Dato che il Cielo ha punito l’incorreggibile libertino, Don Ottavio chiede a Donna Anna se questa volta ella sia disposta a sposarlo ma il suo cuore si deve ancora sfogare, Masetto e Zerlina vanno a cena insieme ai loro amici, Donna Elvira, poiché l’unico uomo che ha amato, Don Giovanni, è morto, decide di ritirarsi in convento e Leporello va a cercare un padrone migliore. Il sipario si chiude infine sui personaggi che dopo aver cantato il concertato finale (Questo è il fin di chi fa mal) si allontanano in direzioni diverse.
PERSONAGGI
Coro: contadini, contadine, servi, musicisti, coro di demoni.